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Un uso qualunque di te di Sara Rattaro

Egoismo, è la prima parola che mi è venuta in mente appena ho sfogliato l’ultima pagina di questo libro. Siamo egoisti quando non pensiamo alle conseguenze delle nostre azioni, quando pensiamo che le cose accadano per caso e quando seguiamo l’istinto senza pensare.

E’ difficile parlare di questo libro perché inizia e finisce in un tempo così breve che ti lascia stordita e piena di riflessioni, ma senza parole.

Viola è una donna strana, una che nella vita, probabilmente, non avrebbe alzato un dito per migliorare la situazione in cui si trova, se avesse avuto bisogno di farlo. Ma come d’incanto ha incontrato l’uomo perfetto, la vita perfetta. Tutto quello che le persone normalmente desiderano ma per raggiungerlo impiegano una vita di sforzi e di sofferenze.

Per Viola raggiungere una stabilità non è stato difficile, ha fatto tutto Carlo, come fidanzato prima e come suo marito dopo. Lui ha costruito la vita intorno a lei e lei si è sentita in trappola da un uomo che non ha fatto altro che amarla per quello che era, una donna non perfetta, un cucciolo smarrito che ha voluto salvare.

Sua suocera, naturalmente non riesce ad accettarla. Non è per niente la moglie che avrebbe voluto per suo figlio. Ma lui non sente ragioni e l’amore che prova per lei va oltre qualsiasi cosa di materiale.

Lei però ha la capacità di distruggere tutto, non perché non è soddisfatta della sua vita. Ma solo perché si lascia trascinare dagli eventi, dalle bugie e dal cuore.

Questa è una storia che si legge con il cuore in gola, un susseguirsi di emozioni e sensazioni raccontate dal punto di vista di Viola. Le sue indecisioni, i suoi sbalzi d’umore, i suoi innumerevoli errori. I capitoli di alternano fra momenti del presente e racconti sul passato, sulla vita di Viola e Carlo.

Viola è un misto di mancanza di coraggio ed egoismo, e non riesce ad uscirne. Fino alla fine, anche nella scelta che cambierà la vita di tutti, quello che dovrebbe essere un atto di coraggio, non lo è. E’ un modo per sentirsi in pace con se stessa.

Non so esattamente cosa l’autrice volesse trasmettere con questo racconto. Forse che tutti abbiamo la possibilità di recuperare dai nostri errori? Che esiste il perdono?

Credo che sia giusto seguire il cuore, il sangue e le sensazioni del nostro corpo di tanto in tanto. Ma prima di agire bisogna riflettere, che senso ha buttare all’aria le cose belle della vita solo per un fugace momento di totale libertà?

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