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Un uso qualunque di te di Sara Rattaro

Il futuro lo puoi pianificare, prevedere, anticipare. Ma quando arriva ti prende sempre alla sprovvista.


Carlo era come un fascio di luce che, attraversando un prisma, si scompone nei colori dell’arcobaleno, era uno sguardo sereno, una mano tesa, il profumo di caffè la domenica mattina, un sorriso avvolgente.


Quando una persona ti attraversa l’anima, una parte di te si sbriciola, peccato sia la parte su cui hai sempre contato.


Come se si fosse svegliato in un luogo sconosciuto e non sapesse tornare a casa.


Le cose finiscono. Ogni giorno e notte, l’estate come l’inverno, un bacio e l’amore, il vino durante una cena, la lavapiatti dopo il risciacquo, la benzina anche se hai fatto il pieno, la scorta di legno e di provviste, le terapie e un buon libro, la pausa caffè e la coda al botteghino, un racconto e un brutto sogno. Le calze finoscono nel cassetto e gli abiti nell’armadio. L’auto in garage. Le lettere nella cassetta. I colpevoli in prigione. La scuola finisce quando suona la campanella. Finiscono le guerre, le malattie, gli esami e lo zucchero. La musica se sollevi le dita dai tasti di un pianoforte. Tutto finisce, forse anche il mondo un giorno.


Abbi cura del tuo aspetto e conditi sempre la tua età, lo capirai un giorno quanto erano importanti. Lasciati fotografare, tutte le volte che puoi. Sorridi e se hai paura balla e canta a squarciagola. Ti aiuterà.
Prenditi tempo per te stessa, rifletti chiusa nella tua stanza e leggi ogni cosa, non importa da dove arriva, sarà sempre un’occasione da cogliere.
Non preoccuparti troppo del domani, i veri problemi saranno quelli che meno ti saresti aspettata di dover risolvere e non essere crudele con gli altri, anche quando sarai molto arrabbiata e tutto ti sembrerà impossibile. Pensa alle tante cose che hai e non a quel poco che ti manca e fai sempre tesoro dei complimenti che ricevi perché con il tempo diminuiranno. Ragiona con la tua testa e con quello che hai imparato, non farti confondere dagli altri.


Sii paziente più che puoi, sarà sempre la scelta migliore. Fai tante domande, ma non aspettarti sempre delle risposte, quelle ti arriveranno al momento giusto e capirai che prima ti sarebbero state utili come un libro scritto in una lingua che non conosci.


Il dolore è strano. Si manifesta all’improvviso e puoi solo aspettare che scompaia da sé. Non ci sono soluzioni né risposte. Bisogna fare un respiro profondo e aspettare.

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Un uso qualunque di te di Sara Rattaro

 

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