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L’amico Immaginario di Matthew Dick – Recensione

Max e Budo sono amici da sempre, anzi, sono migliori amici! Sono inseparabili, dove va uno va l’altro. Tranne quando è ora di andare a letto, in quel caso Budo che non dorme mai, fa una passeggiata dal benzinaio!

Vi ho incuriosito?

12443274_10208112924574922_911990349_nBudo non è altro che l’amico immaginario di Max, non si ricorda quando è nato né come è successo;

Max fa parte di tutta la sua vita, è il bambino che lo ha immaginato e Budo è vivo grazie a lui. Ha due gambe, due braccia e assomiglia ad un bambino normale, perché Max ha una fantasia molto nitida e non avrebbe mai lasciato Budo incapace di fare qualcosa, lo ha immaginato come un bambino vero.

Budo ha diversi compiti, controlla Max, lo capisce e cerca di aiutarlo a filtrare il mondo. Max, infatti, è un bambino speciale e i suoi genitori pur consapevoli di alcuni comportamenti strani di Max, sperano che sia solo un momento passeggero. Mamma e papà, conoscono Budo e sanno che per Max è di vitale importanza averlo al suo fianco.

E’ un bambino poco loquace, preferisce stare in disparte e per conto suo, non apprezza il contatto fisico ed è molto intelligente anche se ha dei tempi molto più lunghi rispetto agli altri bambini. Ha dei problemi con il cibo, vuole mangiare solo determinate cose e nel modo in cui le ha previste. Ama i piatti e le posate di plastica perché non devono essere lavate e sono sempre pulite quando le usi. E’ un bambino abitudinario e si agita quando qualcuno fa qualcosa di nuovo.

Una storia davvero emozionante, che ci racconta le emozioni di un amico immaginario. Un amico che non ha voce, non ha potere e non può fisicamente aiutare il bambino che gli ha dato la vita perché non ha contatto con il mondo. E’ frustante per qualcuno che ti vuole bene veramente, come Budo per Max, non poter far niente per aiutarlo. Ma Budo ce la metterà tutta.

Una storia fatta di attese, perché Budo deve aspettare il momento giusto, quello più opportuno per convincere Max a fare la cosa giusta. E’ solo un bambino, e come tale tende a fidarsi delle persone che gli sono più vicine emotivamente, ma questa non è sempre la cosa giusta.

Max ha sempre avuto bisogno dell’aiuto di Budo, ma se all’improvviso potesse farcela anche da solo?
Cosa succede ad un amico immaginario quando il proprio bambino non ha bisogno di lui?

Sono tante le domande che affollano i pensieri di Budo, è triste pensare di poter sparire; ma allo stesso tempo Budo sarebbe contento se Max diventasse completamente indipendente e che prendesse la sua strada. Ma abbandonare tutto non è così semplice.

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1 thought on “L’amico Immaginario di Matthew Dick – Recensione”

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