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Essere Melvin di Vittorio De Agrò – Recensione

Essere Melvin. Tra finzione e realtà di Vittorio De Agrò11073983_411688172338059_691940812_n
  • Titolo: Essere Melvin
  • AutoreVittorio De Agrò
  • Editore: Cavinato Editore
  • Pagine: 362
  • Prezzo: € 15,00
  • Genere: Biografia
  • Data di pubblicazione: Febbraio 2014
Voltare pagina è faticoso. Crescere e maturare impone scelte dolorose. Abbiamo intrepreso un percoso complicato. Abbiamo fatto tanta strada. La cura è davanti ai tuoi occhi.

Essere Melvin è un libro di lotte, di paure, di fantasie pericolose e di personaggi complicati; Melvin ci racconta la sua vita partendo dall’adolescenza, quel momento della vita in cui l’uomo è particolarmente fragile, tutto può essere incerto, tutto può svanire da un momento all’altro. Gli adulti possono plasmarci, possono creare e distruggere, anche se non se ne rendono conto. I genitori naturalmente vorrebbere sempre il meglio per i propri figli, ma non si rendono conto che ogni ragazzo ha i propri tempi e le proprie lotte che devono essere affrontate da soli per poter essere pronti alla vita. Melvin nasce in una buona famiglia, un padre lavoratore, una mamma presente e due fratelli molto uniti, ma non sempre questo è abbastanza. Dopo che la sua famiglia si trasferisce dalla Sicilia a Roma per Melvin inizia una nuova vita, nuovi amici, nuove conoscenze, nuove ragazze. Potrebbe imparare da solo ad affrontare le sue nuove esperienze ma, suo padre non glielo permette fino in fondo, la sua apprensione nel cercare il meglio per suo figlio lo porta ad essere troppo invadente, e Melvin rimane in qualche modo bloccato da questo momento in poi nelle sue relazioni con gli altri e sopratutto con le donne.

109edb7710b0dea0165656843a514ba3“A volte l’amore di un padre può fare danni involontariamente. Bisogna sapere distinguere le cose positive da quelle negative.”

 

La storia di Melvin è raccontata in prima persona come una seduta psicologica e, lo stesso dottore che viene identificato con il nome di “Splendente” interroga Melvin sulla propria vita, costringendolo ad affrontare i propri file-ricordi, quelle esperienze della sua vita che lo hanno portato al crollo finale.

“Il passato fa parte di noi. Non possiamo cancellarlo. L’esperienza fatta ci serve per il futuro.”

Dopo la morte del padre, qualcosa in Melvin inizia a cambiare, è adulto e decide che lo studio non fa per lui ma questo non lo blocca, intraprende delle nuove attività e si fa nuovi amici, prova a diventare arbitro e si innamora di un’attrice di fiction, l’Aspirante, che segue e ammira lavorando sul set del film. Melvin è molto entusiasta di questa nuova avventura, ma è in questo punto della storia che iniziano a dividersi i “due” Melvin, il primo un ragazzo semplice, sorridente con una particolare predisposizione della dialettica e nella scrittura, sul forum dell’attrice e sul set stupisce tutti e tutti sono affascinati da lui e dal suo modo di fare. Ma dall’altra Melvin non si sente completo, quando deve confrontarsi con se stesso inizia ad essere insicuro, non riesce più ad essere il Melvin che conoscono tutti, lo considera un personaggio che sta interpretando e non riesce a stare più nei suoi stessi panni, non sa più chi è.

Sento una voce dura, secca, senza inflessione che mi dice: “Ora basta giocare Melvin. Ti ho concesso tutto il tempo necessario per salutare la tua famiglia. Ora dobbiamo andare”. Chiedo: “Chi sei tu?”. 

Chi siamo noi? Ho riflettuto molto su questa domanda fra le pagine di “Essere Melvin”. Cosa ci identifica? Siamo sempre noi stessi o ci creiamo tutti un personaggio da interpretare? Credo che ognuno di noi sia in piccola parte Melvin, ma ho ammirato il modo in cui in tutta la storia il protagonista ha sempre cercato di andare avanti, fare cose nuove, intraprendere nuove strade e la sua forza nel rialzarlsi pur avendo toccato il fondo..

“Invece, mi è capitato spesso nella vita che, quando tutti mi danno per spacciato, riesco a stupire per la mia reazione.”

Questo libro è pieno di contenuti che non vanno presi alla leggera, ci porta nel profondo della malattia mentale, ma non con una scrittura lontana e disinteressata ma con un ritmo costante senza distrazioni, senza troppe descrizioni. Per tutta la lettura della storia ci si chiede: “Ce la farà? Riuscirà a superare tutto questo?”. Salutare il passato con un sorriso è il modo migliore per dimenticare tutto e andare avanti e l’ultimo saluto di Melvin è proprio verso suo Padre che nonostante tutto ha sempre voluto il meglio per lui.

“Finché remavo, sarebbe rimasto con me sulla barca in mezzo al mare, alla ricerca di un porto sicuro.”

dfsgfgh

 Voto: 4/5

Consigli di lettura: Lettura impegnativa

 

/ 5
Grazie per aver votato!

1 thought on “Essere Melvin di Vittorio De Agrò – Recensione”

  1. Hai scritto una recensione davvero bella. Su questo libro la pensiamo allo stesso modo ^_^ Sicuramente è una lettura impegnativa, ma io credo che riflettere sia uno degli scopi principali della lettura. XD

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